
Dicasi “uno bravo” una persona dotata di capacità lungimiranti sicuramente superiori alla norma in grado di risolvere situazioni altrimenti impossibili da risolvere per qualsiasi altra persona che non sia “uno bravo”.
Vi chiederete “Ehmbè?”
La cosa che mai auguro a nessuno è che prima o poi quello bravo siate proprio voi a diventarlo.
E’ questo il destino di chi in famiglia conosce la tecnologia, si parte da piccini con una passione innata per i giochi elettronici di tutti i tipi, ci si diverte a smontare i giocattoli, non gli animali vivi, no quelli no, li si passa sul penale, solo giocattoli, quelli si.

Crescendo si passa a giocattoli sempre più seri, ai videogiochi, ai primi computer e le affinità tecnologiche crescono, si comincia a diventare una sorta di punto di riferimento in famiglia, quello che sa come programmare una televisione (molti di voi rideranno “E chi non la sa programmare?” e io rido di voi…), quello che sa attaccare il videoregistratore, quello che sa impostare il telefonino…

E il tempo inesorabile passa.
Si diventa grandi e sempre più capaci nell’ambito tecnologico visto che ci si è portati, il vostro dominio si allarga al di la dei confini della famiglia prossima e si estende al parentado.
Con il tempo ci si ritrova a risolvere problemi tecnologici a parenti anche lontani, a fare lavori al pc anche abbastanza complessi a livello di lavori fatti in laboratori grafici, ma anche di più, visto che il “cliente” si sente in dovere di pretendere il massimo, perché è tuo parente.
E il tempo continua a passare, quando la tua nomea sfonda infine i confini del parentado…
Cominci a vedere delle richieste arrivare da amici, amici dei parenti, parenti degli amici, amici degli amici, parenti dei parenti, animali domestici, animali selvatici, colleghi, amici dei colleghi, opossum, parenti degli amici dei colleghi, Ridge di Beautiful e così discorrendo.

Ora sicuramente voi non lo sapete, ma siete di fatto diventati “uno bravo” e da adesso in poi saranno cazzi vostri .
Purtroppo diventare “uno bravo” è una cosa che una persona secondo me ce l’ha nel sangue, si, anche le malattie ereditarie stanno nel sangue, beh, forse anche l’uno bravismo è una malattia ereditaria, non so.
Comunque rimane il fatto che si diventa “uno bravo” in tecnologia perché non ci si arrende mai davanti a questa, a differenza della quasi totalità del genere umano che vede nella tecnologia qualcosa di simile ad una Madonna che piange sangue e che quindi l’adora incondizionatamente senza capirla o la rifiuta come fosse un sacrilegio, uno bravo pensa che se quel determinato artefatto tecnologico sta lì qualcuno lo ha costruito e visto che con molte probabilità è stato costruito da un consimile non può non funzionare secondo il proprio volere.
E’ un po’ come quando sto scrivendo un script al computer e non mi riesce, mi guardo il pc e dico “tanto alla fine vinco io” e inesorabilmente vinco.
Ci sono persone che durante il fine settimana si riposano, o vanno a spasso, o fanno giardinaggio, ci sono poi quelli bravi, che pensano di fare le stesse cose delle altre persone ma spesso, molto spesso si ritrovano a fare quelli bravi.
Essere “uno bravo” è un vanto, è vero, ma voi vi vantereste ad alta voce di avere grandi doti sessuali in una stanza gremita di zitelle di 60 anni?

Se tu che leggi sei uno bravo… non sei solo al mondo, tieni duro e non vantarti troppo.
Sigh…