venerdì 29 giugno 2012

Siamo tornati.

Perlomeno io e cerchero' di convincere Debiru a tornare, anche se sicuramente avra' voglia di bestemmiarmi contro.

Sono sempre in questa cazzo di citta' dove l'estate non esiste e dove si piange di gioia per un raggio di sole. Capite quindi che il mio scazzo e' aumentato a dismisura e questo rendera' il blog molto piu' interessante per tutti voi (nessuno).

Adesso e' ora di prendere il bus per 45 minuti e bestemmiare cristo con gioia fino a casa.

mercoledì 17 settembre 2008

Pensavo fosse un Nokia, invece era un calesse


N70, è costui un così detto PDA? Sulla carta sicuramente si.

Circa 6-7 mesi fa ho acquistato un Nokia N70, un cellulare abbastanza dotato, con sistema Symbian, espandibilità, lettore mp3, fotocamera da 2mp più fotocamerina per video telefonate, trovato al prezzo di 150€, mi sono informato su Trovaprezzi per capire se l’offerta fosse o meno conveniente.

Volevo cambiare cellulare perché quello vecchio, un Sony-Ericsson K300i, iniziava a perdere i colpi, ogni tanto, a caso, rifiutava le chiamate premendo il tasto verde, poi vai a spiegare a chi ti ha chiamato “No, guarda, è il telefono che…” “Si, si, fornicatore…”.


Vedendo quest’offerta mi dico “Dai, per una volta posso anche farmi un cellulare un po’ più costoso del solito” e Trovaprezzi mi diceva che l’offerta era allettante, visto che il prezzo minimo sul web era di almeno 170€.

Lo compro, tutto contento, ma scopro subito dove sta la fregatura: il cellulare è “leggermente”, come dire, “vecchiotto”. Ovviamente è impossibile sperare di comprare un cellulare con quelle credenziali a quel prezzo e averlo anche piuttosto aggiornato.

Infatti ha un vecchio sistema Symbian e non ci si possono mettere le versioni più aggiornate dei vari applicativi, anche la memoria che si può mettere è una memory stick, invece della più popolare microsd, che costa meno e soprattutto si trova facilmente in vendita.

Ma fossero solo questi i problemi non avrei da lamentarmi, quindi se mi lamento un motivo c’è.

La prima cosa che mi salta all’occhio, al primo utilizzo, è la “leggerissima” lentezza del SO del telefono, per aprire il menù ci mette fra i 3 e i 4 secondi, quando normalmente un telefono qualsiasi non Symbian ci mette meno di un istante.

Qualsiasi applicazione, sottomenù, sottocartella devo aprire ci mette una quaresima, per scattare una foto (e le fa anche discrete, non c’è che dire) ci mette un attimo, ma poi devi aspettare 5-10 secondi prima che te le salvi, neanche la prima fotocamera che ho avuto, da 2mp per l’appunto, ci metteva così tanto.

In sostanza è talmente lento a fare qualsiasi cosa che ti passa la fantasia di esplorare le sue fantastiche funzionalità.

Ad esempio ecco la trafila per mettere l’auricolare:
1° Togliere il blocco tasti: abbastanza immediato.
2° Aprire il menù (non sono riuscito a trovare come impostare uno short cut), 3-4 secondi.
3° Aprire il menù del bluetooth, 1-2 secondi.
4° Attivare il bluetooth, 1-2 secondi.
5° Posizionare il telefono nel trespolo, 1 secondo.
6° Accendere l’auricolare, come gli gira da 3 a 6 secondi.

Come si nota la maggior parte del tempo sto combattendo con il cellulare. Penso che con un qualsiasi altro cellulare bluetooth si possa impostare uno short cut, un giorno forse scoprirò che si può fare anche con l’N70, ma di certo le impostazioni non sono sufficientemente userfriendly per fartici arrivare da solo.

Per non parlare dell’impostazione della sveglia, con il cellulare vecchio ci mettevo circa 1 secondo, non c’erano short cut ma grazie alla selezione veloce della voce del menù con i numeri con tipo 3-4 click avevo impostato la sveglia ed avendo un menù non Symbian si capisce anche come mai mi ci voleva così poco tempo.

Questo invece, apri menù, spostati in basso sull’orologio, apri orologio, imposta sveglia, conferma, riconferma, in tutto almeno 6-7 secondi, una piaga.

Oltretutto c’è anche un baco risaputo dell’N70 (ma anche di altri N-- da quel che ho sentito), se perde campo può capitare che non lo ritrovi più e l’unico modo per farglielo ritrovare è riavviarlo.

E qui casca l’asino, eccola la piaga più grossa: per avviarsi ci mette un abominio, uno sproposito, ci mette di meno ad avviarsi un pc con windows vista.


Non ho mai cronometrato ma per farvi capire io al cinema lo spengo, finisce il film, mi alzo e accendo il cellulare, mi unisco alla fiumana di gente che esce, con calma si arriva alla porta si esce, sempre in fila e con calma, faccio circa 20-30 metri fuori dalla sala e finalmente si sente “Tiridindindin” dell’avvio del telefono.

Il bello è che dalle mie parti si perde spesso il campo, quindi ho circa il 50% delle possibilità che quando devo fare una telefonata lo devo prima riavviare perché è senza campo e io farò si e no una telefonata ogni 10 giorni, mi hanno fatto una ricarica da 30€ a Natale e 30€ a Febbraio ancora avrò 40€ nella scheda.

Nonostante il numero ridicolo di telefonate che faccio questo telefono mi ha stressato, ora capisco perché una mia parente, che una ricarica da 40€ gli dura mezza giornata, quando gli ho fatto vedere l’N70 ha detto “Ti sei comprato quel cesso di telefono!?!?”.

Ma la ciliegina sulla torta è stata Lunedì che per fare una telefona mi ci sono voluti quasi 5 minuti, se uscivo dalla macchina, entravo in un bar, compravo una scheda e usavo la cabina ci mettevo di meno.

Devo chiamare mia madre, afferro il telefono, levo il blocco, clicco sulla rubrica… … … rimane in semiapertura e non fa niente. Clicco sul rosso e riclicco sulla rubrica… … … carica carica, ritorna alla schermata del telefono.
Ritento l’operazione altre 3 volte, constato che forse ha crashato.
Tento di spegnere il telefono, invano, si è impallato anche lo spegnimento, allibisco, solo l’Aladino della telecom era riuscito ad arrivare così in basso.
Cerco di staccare la batteria ma non riesco ad aprire il vano batteria, chiunque abbia un Nokia sa quanto è difficile aprire il vano batteria, l’N70 non è da meno, ma ci mette del suo e nonostante diversi approcci non ci riesco.
Lo sbatto due volte sullo sportello, la diplomazia a volte funziona, infatti stranamente si sblocca e riesco ad aprire la rubrica e a telefonare.


Circa 10 minuti dopo devo ritelefonare ma ora non c’era più campo, giù di riavvio.

E’ o non è una piaga?

In conclusione, telefono pagato 150€, ms da 2gb 15€, partacellulare da cinta che in tasca non mi ci stava più 15€, auricolare bluetooth 20€, ricevitore gps per Tomtom (tarocco ovviamente, oltre che vecchio a causa del Symbian 8) 45€, caricabatterie da auto 15€, sostegno per metterlo in macchina 12€, totale 272€ e tanto, tanto stress.

Facendomi i conti ora come ora ho trovato a vendere un LG che ha tutte le stesse caratteristiche dell’N70, ovviamente la fotocamera è esigua, non fai le videochiamate e non ha Symbian, ma è più veloce e più piccolo e funzionante soprattutto (l’ho regalato a mio zio e l’ha gradito tantissimo).
Prezzo del telefono auricolari bluetooth compresi 84€, una sd da 2gb si trova a meno di 10€, visto che l’unica cosa buona del Symbian che usavo era Tomtom mettiamoci un TomTom One V3 che lo si trova ormai a 150€, totale 244€, ci risparmiavo pure, ma avevo un cellulare veramente cellulare, non un aborto che non sa cosa è e un navigatore aggiornato, più preciso e funzionante di quello tarocco.

Come è vero che non è tutto oro quel che luccica è anche vero che quel che è marrone e puzza sarà sicuramente merda, in sostanza ho comprato un PDA che è un tentativo di PDA, nel senso che in potenza fa tutto quel che serve, ma a prezzo di tanto, tanto stess.


Penso che il mio prossimo cellulare sicuramente non sarà un Nokia.

domenica 14 settembre 2008

La Gallina 2

Si dice spesso che la gallina non è un animale intelligente.

Penso che non vi sia stata affermazione più errata nella storia.

Da qualche tempo a questa parte, circa 2 mesi, abbiamo comprato due galline ovaiole rosse, visto che il nostro povero gallo di nome Spalletti (chiamato così da mio zio che non a caso è laziale) era rimasto tutto solo dopo che anche l’ultima gallina anziana era morta, una di quelle galline del post “La gallina”, pace all’anima loro.

Queste due galline hanno subito tracciato una riga ben distinta e hanno fatto subito capire chi comandava sul territorio: loro.

Se un cane o un gatto si avvicina in uno dei loro luoghi preposti a “territorio di ruspo” (praticamente la quasi totalità del terreno intorno casa) si incazzano a morte e li cacciano a beccate, sono acide e cattive, attaccabrighe e non hanno paura di niente. Addirittura un giorno mentre parcheggiavo l’auto nel cortile l’hanno guardata in cagnesco.

Sembrano due malavitose e per quanto Spalletti si possa atteggiare a duro non vale neanche la merda di loro due.


Ma la cosa più bella, la ragione per cui scrivo questo post, è successa oggi.

Circa 20-30 giorni fa le due galline anno iniziato a fare le uova, era la prima volta visto che erano giovani, una si è scelta un posto appartato sotto una pianta, l’altra un posto appartatissimo dentro una baracca e ogni volta che facevano l’uovo (anche se solo una lo faceva) si mettevano a cantare come ossesse e anche il gallo cantava.

La cosa è andata avanti per una decina di giorni, dopodiché improvvisamente hanno smesso di fare le uova. Credevamo avessero cambiato posto, ma due cose non quadravano, la prima è che avevano smesso contemporaneamente tutte e due, la seconda è che non si sentivano più cantare, di conseguenza abbiamo pensato che forse si erano prese una pausa tattica…

Fino ad oggi.

Non trovavo più una gallina e l’ho cercata ovunque, alla fine l’ho trovata nascosta in una baracca stretta stretta dietro a dei tubi, sotto di lei c’erano una valanga di uova.


BRUTTE FIGLIE DI UNA…!!!

Cosa hanno fatto? Hanno capito che noi prendevamo loro le uova, quindi si sono messe d’accordo e entrambe lo stesso medesimo giorno hanno smesso di fare le uova nei loro nascondigli iniziando a farle insieme nello stesso posto e oltretutto hanno smesso di cantare, in questo modo noi non potevamo individuare il nuovo nascondiglio!

Ora, chi altri ha ancora il coraggio di dire che sono animali stupidi?

4 elefanti in una 500

Quanti di voi hanno sentito questa mitica strofetta almeno una volta nella vostra vita?

“Come si fa a far entrare quattro elefanti un una 500?”


Ovviamente due davanti e due di dietro. E si ride…

Ora però faccio un altro quesito: “Come si fa a far entrare in un midi-tower 1 floppy, 4 HD Sata, 2 Masterizzatori DVD, un ventolone che con tutto il dissipatore farà 15 cm di diametro e contemporaneamente una scheda video ATI Radeon HD 3870 che sarà grossa come un comodino?

Ora voi ridete ma io no, perché nella realtà un modo lo devo trovare per farceli entrare °_°

Tempo fa ero riuscito a far entrare i 4 HD in qualche modo, 2 in raid e gli altri per cacchi loro. E’ stato difficile, perché essendoci già il floppy e due master cominciava a scarseggiare lo spazio sia fisico che logistico.

Fisico nel senso che vista la limitatezza di un midi-tower più di tanta roba non puoi pretendere di metterla, è come far entrare 4 elefanti in una 500, ma nella realtà…

Logistico perché oltre a contare lo spazio a propria disposizione si avrà il dogmatico problema dei cavi, della loro lunghezza (o eccessiva o insufficiente) e della loro disposizione.

Spesso capita, quando si attaccano più dispositivi insieme, che i vari cavi di alimentazione e trasferimento dati siano disposti in un modo talmente grottesco e con le lunghezze e versi più assurdi che si perde più tempo a trovare la giusta posizione dei dispositivi in base ai cavi invece che in base alle dimensioni del case.

Riuscire nel mio intento di montare ben sei periferiche, 2 IDE (Masterizzatori) + 4 SATA (gli HD), è stata una conquista al pari dell’espugnazione di un fortino longobardo.


Non contento della situazione però l’altro ieri ho avuto la malsana idea di comprare un ventolone per il processore, visto che ho mantenuto la ventola che ti danno nel box che è medio piccola, con il caldo di questi giorni iniziava ad essere molto rumorosa, un rumore non troppo forte, non come un concorde, ma fastidioso, che ti entra nel cervello finché non cominci ad accarezzare le forbici che sono sulla scrivania…


La ventola comprata è una bestia di quasi 15cm di diametro e metterla dentro un case già costipato di suo era un’incognita.

Ieri mattina mi metto al lavoro, smonto la vecchia ventola e viene via anche il processore, che era letteralmente incollato al dissipatore…

Stacco il processore dal dissipatore, lo pulisco bene bene, lo rimetto apposto, piallo la base del dissipatore nuovo con la carta vetrata extrafina (ogni bravo smanettone sa che va fatto ed è meglio), spalmo la pasta siliconica sul processore con la stessa maestria di un senegalese in spiaggia con la crema solare e parto con l’operazione “agganciamento”.


Bestemmie, tante, e con gioia, ma altro non potevo sperare da un’operazione di “agganciamento” di un dissipatore, operazione nota ai più come raccapricciante e nota a diversi come la morte del processore, non pochi se lo sono giocato durante questa fase.

Mi rendo conto che se un giorno dovessi sostituire la RAM dovrei sicuramente smontare la ventola, visto che copre gli slot. Penso che questo pc rimarrà a vita con 2GB di RAM.

Attacco la ventola all’alimentazione (è una ventola con regolatore manuale della velocità), applico il regolatore della velocità fuori dal case, accomodo gli innumerevoli cavi in modo che non rompano i cojoni alla ventola, rimonto il pc tenendolo aperto dalla parte del processore, accendo.

Funziona tutto al primo colpo, roba da matti…

Data la scarsa visibilità del sito ho la bella pensata di mettere il dito sulla ventola del processore per vedere se girava, cosa fatta già altre volte in precedenza, ma con una ventola del diametro pari alla metà °_°

Per poco non lascio un pezzo di dito dentro il pc, mi ha dato una stecca talmente potente da lasciarmi un taglio sul dito…


Mi incazzo e gioisco, m’incazzo per il dolore e gioisco perché la ventola funziona e gira quando una madonna isterica.

Regolo la velocità in modo che non sia troppo rumorosa, poi mi scarico un benchmark del 2006 per far trottare il processore e controllare la temperatura.

Questo pc l’ho rifatto nuovo a Natale, dalle basi proprio, sono andato moderatamente in economia ma l’ho configurato in modo che possa essere un buon pc.

Il benchmark va una merda, la temperatura è ok, ma mi da 334pt. Controllo i parametri di riferimento in rete:

Pc buono -> 12.000pt circa
Pc cazzuto -> 38.000pt circa

Il mio come si classificava? Pc meno della merda? Ma come cazzo può essere?

Mi documento e salta fuori che il mio pc è effettivamente potenzialmente un pc quasi buono, ma ha una scheda video (pagata neanche pochissimo, oltre 60€) che fa talmente cacare i morti che mette il freno a mano al pc.

M’incazzo e vado a ricomprarmi una scheda da 96€, una Radeon 3870 HD.

Torno a casa e aprendo la scatola constato con somma gioia che è grossa come un comodino. Guardo il pc (ancora aperto) e sorrido.

Dopo cena mi accingo al montaggio, mezz’ora di delirio, staccamenti e riattaccamenti di cavi, periferiche, schede, spostamento di hd (che cozzavano con la scheda), masterizzatori, bestemmie, sudore, sangue, e il dito tagliato che mi fa male, odio odio odio.

Sudavo come un marsupiale, rischiavo addirittura di compromettere il pc sudandoci sopra °_°

Alla fine ammiro l’opera d’arte contemporanea.


Ho fatto passare cavi in posti impensabili, addirittura in uno spazio fra scheda video e motherboard, cavi ovunque, pezzi ovunque, la cosa assurda è che ho ottenuto una cosa che solo in rarissime eccezioni si riesce ad ottenere: ho esaurito completamente tutti i cavi di alimentazione offerti dall’alimentatore, ergo, sono riuscito ad usarli TUTTI, impresa spesse volte paragonata al riuscire a parcheggiare sulla Tuscolana dentro Roma il Sabato pomeriggio verso le 16.


Ho riattaccato il tutto e ovviamente ho fatto subito il benchmark.

8.000pt e rotti, cioè, cambiando la sola scheda video, una che a natale ho pagato tipo 60€ con una da 96€ da 334pt sono passato a 8.000pt e rotti.

Ma la domanda fondamentale è: ma che scheda di merda mi sono comprato a Natale, vendevano ancora schede del Tardo Pleistocene?

Alla merda non c’è mai fine…


venerdì 12 settembre 2008

Il senso unico – One way

Viabilità: a volte mi chiedo se sia un semplice termine presente sui più comuni dizionari o sia qualcosa usato anche nella vita di tutti i giorni.


Me lo chiedo quando vedo una piccola cittadella, Santa Maria delle Mole, non molto grande, con poche strade e tante case e un solo passaggio a livello, senza neanche un semaforo al suo interno, dove i sensi unici sono stati studiati in maniera talmente blasfema da riuscire ad ingorgarne il traffico per diverse ore durante il giorno in una proporzione paragonabile al traffico di piazza Re di Roma a Roma fra le 17 e le 20 di Sabato sera.


Me lo chiedo quando vedo i soldi pubblici spesi per fare una rotatoria al posto di un incrocio semplice con stop, sempre nella stessa cittadella, in un punto dove avviene il passaggio di un’auto ogni 2 minuti circa nell’ora di punta. Ma a qualcosa è servita la rotatoria, ci si è incastrato un autobus di linea perché hanno preso male le misure nel farla.

Me lo chiedo quando vedo il paese dove abito che è un macello, semafori ovunque e messi male che ingorgano tutto, basterebbe una grossa rotonda (e ce ne sarebbe anche lo spazio già pronto), come quelle che stanno a Latina e tutto sarebbe più facile.

Penso a volte che lassù, fra i vari assessori, pezzi grossi, sindaci, divinità, ci sia qualcuno che fa delle cose non per migliorare il tuo tenore di vita e facilitare le tue azioni quotidiane, adempiendo così al proprio dovere per cui sono stati votati, ma bensì per farti dispetto, in qualche modo, per un proprio sordido diletto personale.

Sono ormai oltre due anni che lavoro in un’azienda che dista da casa circa 13 km di percorso extraurbano.
In questi anni il percorso è mutato più e più volte, ci sono stati lavori, blocchi, migliorie, ma in linea di massima il percorso non è cambiato mai, fino ad ora…

Ho studiato in questi anni attentamente il percorso, le tempistiche, gli umori delle persone, le nuvole, le rune e i fegati dei capibara nani del Paraguay per trovare la via migliore per l’andata e quella per il ritorno, migliore nel senso che faccio meno strada possibile e nel minor tempo.


Dopo studi e vari rimodellamenti stradali da parte dell’Anas ho convenuto che il percorso che devo fare la mattina per andare deve differire da quello della sera nella parte iniziale.

Difatti la mattina posso passare su una strada statale con molta facilità, evitando buche e strettoie di strade caserecce intorno casa mia, ma la sera la stessa strada, che devo percorrere per non più di 1-2 Km, è impraticabile a causa di un semaforo selvaggio.


La sera mi butto sulle caserecce, dove, dopo un zig zag iniziale, mi ritrovo su una strada, che sarà stretta, bucata e con auto parcheggiate in doppia fila da entrambe i lati, ma alla fine è una gran svolta, paragonando da questo punto quando mi ci vuole con le caserecce contro la statale ci saranno almeno 5-10 minuti di differenza (su circa 2Km, che non sono poco).

Praticamente il percorso era studiato così bene che in 20 minuti circa riuscivo a tornare a casa senza difficoltà.

Ma non è sempre tutto rose e fiore sul fronte hippie, come disse l’hippie in “Into the wild”.

Un bel giorno si sono messi a fare dei lavori sul pezzettino di strada finale che faccio alla sera, proprio l’ultimo pezzetto, tanto per rompere i cojoni proprio a me che passato quel pezzetto praticamente ero a casa, era come arrivare davanti al cancello di casa e trovare una transenna.

Vabbeh, faccio il giro, disturbato perché l’alternativa non solo mi allunga di 200-300 metri ma è anche un cesso abominevole di strada, stretta e dissestata. Praticamente è come se prima per arrivare a casa percorrevo un lato di un triangolo, ora gli altri due lati.


Alla fine scopro però che in realtà anche se il pezzo è chiuso puoi “forzare il posto di blocco” e passare lo stesso… finché non terminano i lavori e ORRORE!! Quel pezzo di strada lo hanno trasformato in senso unico… dal senso opposta da cui vengo io!!! Ma porcaputtmadonntroj.


Tradotto, due lati del triangolo a vita.

Finiti i lavori su quel tratto, iniziano i lavori sul tratto successivo, un pezzo di strada sempre di un 200 metri prima di quello che hanno chiuso da quel senso, ma io penso “Ma ti pare che mi fanno lo stesso giochetto pure qua? In fondo quello era quasi giusto metterlo a senso unico, ma questo è troppo utile in entrambe i sensi”.

Va avanti per un bel po’, mentre io mi smarco le ruspe e passo poi sui due lati del triangolo, bestemmiando per le buche.

Vado in ferie, ritorno: la svolta.

Evidentemente gli devono essere ronzate talmente tanto le orecchie a quelli dei lavori per via dell’alternativa poco ortodossa offerta, più anglicana direi, che hanno deciso di dare una botta di asfalto sui due lati del triangolo.

Questo lunedì terminano infine i lavori: DIO ESISTE ED E’ CONTRO DI ME.


Hanno messo il senso unico contrario anche sull’altro pezzo di strada, ma dioporcolaidozozzo.

Ora si che mi sento veramente interdetto, ora si che impugno il calendario, ora si che cadono i santi, cioè, mi hanno chiuso neanche 400 fottuti metri di strada e l’unica alternativa ora è:

Farne circa 600-700 di pura follia, col rischio di lasciarci due specchietti a sera, un paraurti, una fiancata e due ruote, che la Parigi Dakar in confronto è una pista ciclabile.


Fare la stessa strada della mattina mettendoci fra i 5-10 minuti ti più, non riuscendo più a tornare tranquillo e rilassato a casa in 20 minuti, ma tornando in 30 minuti stressato perché gli ultimi 10 minuti li hai passati incastonato nel traffico per fare 1 km.

Ora mi domando, ma di tante strade che c’erano e che facevano veramente cagare, perché proprio a questa dovevano andare a rompere i cojoni? Perché a senso unico? Ma soprattutto, perché in quel verso?

Cioè, l’avessi fatta ad andare e venire potevo anche starci, ma io la faccio solo in quel verso!

E’ come se da un giorno all’altro mi trovassi che una strada amica, corta, breve, agevole, confortevole non ci fosse più e in alternativa ci fosse o la pazzia o la violenza.

Ma che vita di merda.

Ma dopotutto la vita non può andare che in una sola direzione, in peggio, a senso unico, one way…

giovedì 10 luglio 2008

Uno bravo

Avrete mai sentito questa parola fantomatica nella vostra vita, la mitica frase “… eh, ci vorrebbe uno bravo…”



Dicasi “uno bravo” una persona dotata di capacità lungimiranti sicuramente superiori alla norma in grado di risolvere situazioni altrimenti impossibili da risolvere per qualsiasi altra persona che non sia “uno bravo”.

Vi chiederete “Ehmbè?”

La cosa che mai auguro a nessuno è che prima o poi quello bravo siate proprio voi a diventarlo.

E’ questo il destino di chi in famiglia conosce la tecnologia, si parte da piccini con una passione innata per i giochi elettronici di tutti i tipi, ci si diverte a smontare i giocattoli, non gli animali vivi, no quelli no, li si passa sul penale, solo giocattoli, quelli si.



Crescendo si passa a giocattoli sempre più seri, ai videogiochi, ai primi computer e le affinità tecnologiche crescono, si comincia a diventare una sorta di punto di riferimento in famiglia, quello che sa come programmare una televisione (molti di voi rideranno “E chi non la sa programmare?” e io rido di voi…), quello che sa attaccare il videoregistratore, quello che sa impostare il telefonino…



E il tempo inesorabile passa.

Si diventa grandi e sempre più capaci nell’ambito tecnologico visto che ci si è portati, il vostro dominio si allarga al di la dei confini della famiglia prossima e si estende al parentado.

Con il tempo ci si ritrova a risolvere problemi tecnologici a parenti anche lontani, a fare lavori al pc anche abbastanza complessi a livello di lavori fatti in laboratori grafici, ma anche di più, visto che il “cliente” si sente in dovere di pretendere il massimo, perché è tuo parente.

E il tempo continua a passare, quando la tua nomea sfonda infine i confini del parentado…

Cominci a vedere delle richieste arrivare da amici, amici dei parenti, parenti degli amici, amici degli amici, parenti dei parenti, animali domestici, animali selvatici, colleghi, amici dei colleghi, opossum, parenti degli amici dei colleghi, Ridge di Beautiful e così discorrendo.



Ora sicuramente voi non lo sapete, ma siete di fatto diventati “uno bravo” e da adesso in poi saranno cazzi vostri .

Purtroppo diventare “uno bravo” è una cosa che una persona secondo me ce l’ha nel sangue, si, anche le malattie ereditarie stanno nel sangue, beh, forse anche l’uno bravismo è una malattia ereditaria, non so.

Comunque rimane il fatto che si diventa “uno bravo” in tecnologia perché non ci si arrende mai davanti a questa, a differenza della quasi totalità del genere umano che vede nella tecnologia qualcosa di simile ad una Madonna che piange sangue e che quindi l’adora incondizionatamente senza capirla o la rifiuta come fosse un sacrilegio, uno bravo pensa che se quel determinato artefatto tecnologico sta lì qualcuno lo ha costruito e visto che con molte probabilità è stato costruito da un consimile non può non funzionare secondo il proprio volere.

E’ un po’ come quando sto scrivendo un script al computer e non mi riesce, mi guardo il pc e dico “tanto alla fine vinco io” e inesorabilmente vinco.

Ci sono persone che durante il fine settimana si riposano, o vanno a spasso, o fanno giardinaggio, ci sono poi quelli bravi, che pensano di fare le stesse cose delle altre persone ma spesso, molto spesso si ritrovano a fare quelli bravi.

Essere “uno bravo” è un vanto, è vero, ma voi vi vantereste ad alta voce di avere grandi doti sessuali in una stanza gremita di zitelle di 60 anni?



Se tu che leggi sei uno bravo… non sei solo al mondo, tieni duro e non vantarti troppo.

Sigh…

giovedì 10 aprile 2008

La negatività


C’è un detto che dice che piove sempre sul bagnato, chi lo ha inventato la sapeva lunga.
Il 1° Febbraio scorso mi è uscita fuori una bella mononucleosi, una malattia diffusa che molti hanno avuto, almeno 2 persone su 3. La maggior parte la prendono e neanche se ne accorgono, alcuni hanno solo un po’ di febbre, pochi poveri disgraziati hanno un lungo ed estenuante decorso.
Io ovviamente sono un povero disgraziato.
Delle sintomatologie che può dare la mononucleosi le ho avute quasi tutte: astenia (stanchezza fisica e mentale cronica), febbretta, depressione, difficoltà di concentrazione, svogliatezza, sonno disturbato, problemi intestinali, rintontimento, freddo, attacchi di tremarella la notte, fegato ingrossato, ma la milza no, la milza non mi si è ingrossata, già, infatti non ce l’ho, altrimenti pure quella mi si gonfiava…

Oggi è il 9 Aprile ma ancora non ne sono uscito del tutto, purtroppo ho ancora problemi, certo, in confronto a prima è molto meglio ma il fatto solo, che a oltre 2 mesi ancora ci sto combattendo fa capire che forse sono solo leggermente stizzito dalla situazione, anche perché notoriamente mi ammalo di rado e prendermi un malanno così lungo da scrollarselo è stressante, mi ha detto il medico che ci possono volere anche 6 mesi per levarselo del tutto.

Bene, ora, tralasciando il mio stato di solute vi spiego cosa c’è che oggi mi ha costretto, nonostante l’astenia che ancora un po’ c’è, a mettermi a scrivere un post.

Da poco mi sono ricomprato il cellulare (149€ + 15€ di custodia + 20 di auricolare bluetooth), mettendoci che il 26 Marzo era il compleanno di mio fratello (50€ per il regalo) e contando che gli ho fatto la bella sorpresa di fargli montare l’autoradio sulla sua macchina (60€ di autoradio + 80€ di montaggio) noterete quanto le mie finanze si siano abbassate…
Inizia la settimana e vado a pagare la riparazione fatta alla macchina di mio fratello (la mia ex macchina, una panda), 425€.
Le pago e penso che sono sempre meglio che dovergli ricomprare una macchina nuova.

Finalmente penso di averla scampata, di non dover questo mese spendere più…

Lunedì sera, la stampante non stampa più il giallo.

Mi innervosisco, è una stampante che venero come una divinità greca, veloce, prestante, stampa benissimo, anche sui cd, ma soprattutto le cartucce compatibili non costano una fava. Provo vari espedienti che in passato hanno dato ottimi risultati in casi simili, niente giallo.

Internet è da qualche giorno che va male.

Martedì, il mio notebook da qualche giorno ha uno strano difetto, accedendo a Windows non mi scrive la tastiera (e quindi neanche ci entro, non potendo digitare la password).
Accedendo a Ubuntu funziona, ma dopo un po’ svalvola anche Ubuntu…
Forse è il caso di formattare, mi salvo tutti i dati e vado col disco di windows…
Arrivati alla gestione delle partizioni la tastiera non funziona, ovvero, le frecce si, capslock si, altri tasti inutili si, ma i tasti delle lettere, invio e roba varia no, simile a quando provo ad accedere a windows.
Questo un po’ mi allarma, penso che forse la tastiera me la sono giocata.

Martedì sera, riesco a rimediare del solvente per mettere a bagno le testine di stampa della stampante e le metto a bagno.

Intanto mi informo su un’eventuale nuova stampante, ma vista l’omertosità della Espon (costano poco le cartucce ma non durano un cazzo e neanche ti dicono quanto inchiostro contengono) e vista l’esosità dell’HP mi ributto sulla Canon, il modello preferenziale è la Pixma IP4500 (praticamente la versione aggiornata della mia Pixma IP4000).

Internet va una merda, per ricavare queste informazioni ci ho messo di più di quando avevo una connessione 26.400 kbps nel lontano 98.
Tutto quello che avevo a scaricare ancora sta lì che non si muove.

Mercoledì: oggi.

Torno a casa dal lavoro, pulisco le testine della stampante e ritento: niente giallo.

La stampante è da ricomprare.

Bestemmio e la stampante bestemmia con me, in greco.

Mi accingo a smontare la tastiera del notebook per fare delle prove, la smonto ma molto malamente, perché non l’ho mai fatto e perché non si trovano le istruzioni.

Provo a collegare il notebook con la tastiera usb del pc, la riconosce… accedo a windows, non scrive, come con la tastiera del notebook.

Mi sa che il problema non è la tastiera.

Guardo come è ridotta la tastiera che ho staccato.

Bestemmio.

Rattoppo la tastiera e in qualche modo la riattacco, non è un bel vedersi ma sempre meglio che un calcio ai cojoni.
Ora ho un notebook che non so cosa abbia e non so cosa farci e ho il terrore di portarlo ad aggiustare.

Accendo il pc.

Cavo di rete scollegato.

Bestemmio.

Siccome la tastiera usb è collegata vicino al cavo lan ho pensato che forse si era mosso, stacco e riattaco, niente, stacco e riattacco e bestemmio circa 10 volte, niente.

Fuori tira molto vento, il cavo lan passa sopra casa di fuori, mi sovviene il dubbio che qualcosa sia caduto sul cavo lan e lo abbia troncato.

Sorrido “Non può dirmi così sfiga”.

E se si fosse sfondata la lan del pc? (nuovo rifatto a Natale).

Risorrido, con gli angoli della bocca che tremano.

Riavvio.

Cavo di rete scollegato.

Vado a controllare il router sulla porta 5 (l’attacco del pc in questione): morta.

Tiro fuori uno switch, lo accendo e lo collego al pc: la lan del pc si accende.
Attacco il cavo lan dal router allo switch: lo switch lo vede.

C'è ancora gente che non crede al paranormale.


Tolgo di mezzo lo switch e riattacco la lan diretta al pc: morto.

Bestemmio.

La lan del pc si rianima.

A volte bestemmiare serve.

E con questo vi saluto, vi chiederete: “Ma già è finito?”.

Io vi rispondo: “Ma un po’ di pietà per quel povero disgraziato che sono non l’avete?”

Notte -_-

P.S. lo dovevo postare ieri ma Internet non me l’ha permesso.

Non era internet… Era il router… ora dopo un bel reset è ripartito bene…